LO SCANDALO GIURIDICO DEL'ART. 7 DELLA COSTITUZIONE
L'
11 febbraio 1929,
senza
alcuna forma di partecipazione popolare,
Benito Mussolini, Duce del Fascismo
, firmò i Patti del Laterano con il card.
Gasparri in
rappresentanza
di papa Pio XI. Nella mattinata di quel giorno i giornalisti furono convocati in conferenza-stampa per dare ampia divulgazione
all'evento. Quando quei Patti vennero esaminati dalla Camera
dei Deputati per la mera
formalità
della ratifica , tra le
voci dell'opposizione si levò quella
di Benedetto
Croce, che
stigmatizzò il modo
di procedere (trattative segrete tra i vertici dello Stato italiano
e quelli della Santa
Sede) e i numerosi privilegi (non solo di natura
finanziaria)
concessi ingiustificatamente
agli enti ecclesiastici. Sono trascorsi
89 anni dal giorno della stipula dei Patti, revisionati in
peggio sotto
alcuni aspetti (ad esempio, l'introduzione del truffaldino
meccanismo dell’otto per mille) dal Premier Bettino Craxi e dal card. Agostino Casaroli
il 18 febbraio 1984. Nonostante tale revisione, resta la mostruosità giuridica dell'art.
7 della Costituzione (democratica, antifascista) che recepisce un trattato internazionale
tra la dittatura fascista e la Curia vaticana. E' questa una delle tante ragioni
per le quali la Costituzione dovrebbe essere urgentemente modificata in senso autenticamente
democratico.
In occasione di questo infausto anniversario, il Movimento
Salvemini lancia un vibrante appello a tutte le Associazioni laiche italiane al
fine di presentare al Presidente della Camera dei Deputati , ai sensi del 'art.
50 della Costituzione, una Petizione condivisa che dia avvio alla procedura di abolizione
del Concordato, considerando anche il fatto che l'Italia, Stato membro dell'Unione
Europea. non può concedere trattamenti fiscali
privilegiati a enti proprietari di molti beni immobili nel territorio nazionale. Su questo problema,
alcuni anni fa, l'Unione Europea ha già avviato una procedura d’infrazione (inspiegabilmente
sospesa) che attende ancora di essere conclusa.
11 febbraio 2018 Il Consiglio Direttivo
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