domenica 21 maggio 2017

Comunicato stampa

        PRESENTATO CON SUCCESSO IL LIBRO DI GIOVANNI NIGRO SU GAETANO SALVEMINI
Nella gremitissima sala-conferenze del San Severino Park Hotel, nei pressi di Salerno, il 12 maggio u. s., è stato presentato il libro di Giovanni Nigro “Gaetano Salvemini, Scuola, Politica, Storiografia e Federalismo”, Edizioni Paguro. L’importante evento culturale è stato organizzato con il Patrocinio dell’Università degli Studi di Salerno. Hanno partecipato il Prof. Aurelio Tommasetti (Magnifico Rettore), il Prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini (Direttore “L’Attualità” e Presidente del Movimento G. Salvemini), l’On. Giuseppe Gargani, il Dott. Marcello Sorgi (editorialista e scrittore), la Prof. Vitulia Ivone (UniSa), il Prof. Gabriele Aversano (UniSa), il Dott. Michele Citro (Editore) il Dott. Giovanni Nigro (Autore del libro).
Nel corso del convegno, dopo la proiezione di un documentario Rai sulla vita e sulle opere di Gaetano Salvemini, i relatori hanno illustrato l’instancabile impegno profuso dallo storico e politico molfettese in un arco temporale di oltre sessant’anni, fino al giorno della sua scomparsa (6 settembre 1957) a Sorrento. Sono stati citati i suoi scritti sulla Scuola, le sue iniziative per fondare il primo Sindacato Insegnanti Scuole Medie, le celebri polemiche con il filosofo Giovanni Gentile sulla laicità della Cultura e con lo scrittore inglese George Bernard Shaw  sulla vera natura della dittatura fascista, il tormentato rapporto con il Partito Socialista, il progetto federalista ispirato a Carlo Cattaneo (nettamente diverso da quello successivamente proposto dai leghisti della fantomatica Padania), le taglienti accuse all’allora capo del governo Giovanni Giolitti (definito “Il ministro della malavita” in un libro del 1910), il soggiorno parigino, londinese e poi americano dal 1934, anno in cui gli venne conferita la cattedra di Storia della Civiltà Italiana presso l’Università di Harvard (Boston, Massachussets).
Sono state illustrate le ragioni per le quali Salvemini era considerato il più autorevole anti-fascista italiano nel mondo. La sua visione storiografica è una perfetta sintesi tra metodo filologico-erudito e vigorosa analisi dei rapporti tra le classi sociali. E’ stato evidenziato il suo impegno moralizzatore anche nell’Italia del secondo dopoguerra. Particolarmente interessante è stata la testimonianza offerta dal pronipote Cosmo G. Sallustio Salvemini in riferimento a quanto dichiarato dal prozio Gaetano negli ultimi giorni di giugno 1957 nella Villa La Rufola  a Capo di Sorrento: “…tutti i meccanismi elettorali sperimentati fino ad oggi sono falliti per tre ragioni: la necessità di raccattare voti anche quelli forniti dalle cosche malavitose, la ricerca di risorse finanziarie presso potenti lobby che agiscono illegalmente, il clima antieducativo di risse velenose ed insulti reciproci tra i leaders politici… La soluzione alla grave crisi istituzionale di oggi va ricercata nella Storia dell’antica Grecia, dove nacque la vera democrazia, attuata da Solone, Efialte, Clistene e poi perfezionata da Pericle…Per quasi un secolo e mezzo i legislatori furono designati mediante sorteggio nell’ambito di cittadini professionalmente capaci e moralmente irreprensibili, che restavano in carica per un limitato periodo di tempo per evitare che la prolungata permanenza al potere li inducesse a corrompersi…Se avessi vent’anni di meno proporrei ai politici di quest’Italia scombinata di attuare una riforma elettorale ispirata al metodo Pericle, unica via di uscita dalla melma in cui stiamo affogando…”.

 A distanza di sessant’anni le sferzanti osservazioni di Salvemini sono più attuali che mai. I galantuomini di ogni area politica dovrebbero farsi promotori di una riforma istituzionale auspicata, due mesi prima della scomparsa, da un Uomo incorruttibile.
15 maggio 2017

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