PRESENTATO CON SUCCESSO IL LIBRO DI
GIOVANNI NIGRO SU GAETANO SALVEMINI
Nella gremitissima sala-conferenze del San Severino Park Hotel, nei pressi
di Salerno, il 12 maggio u. s., è stato presentato il libro di Giovanni Nigro “Gaetano Salvemini, Scuola, Politica,
Storiografia e Federalismo”, Edizioni Paguro. L’importante evento culturale
è stato organizzato con il Patrocinio dell’Università degli Studi di Salerno.
Hanno partecipato il Prof. Aurelio Tommasetti
(Magnifico Rettore), il Prof. Cosmo G.
Sallustio Salvemini (Direttore
“L’Attualità” e Presidente del Movimento G. Salvemini), l’On. Giuseppe Gargani, il Dott. Marcello Sorgi (editorialista e
scrittore), la Prof. Vitulia Ivone (UniSa),
il Prof. Gabriele Aversano (UniSa), il Dott. Michele Citro (Editore) il Dott. Giovanni Nigro (Autore del libro).
Nel corso del convegno, dopo la proiezione di un documentario Rai sulla
vita e sulle opere di Gaetano Salvemini, i relatori hanno illustrato
l’instancabile impegno profuso dallo storico e politico molfettese in un arco
temporale di oltre sessant’anni, fino al giorno della sua scomparsa (6
settembre 1957) a Sorrento. Sono stati citati i suoi scritti sulla Scuola, le
sue iniziative per fondare il primo Sindacato Insegnanti Scuole Medie, le
celebri polemiche con il filosofo Giovanni Gentile sulla laicità della Cultura
e con lo scrittore inglese George Bernard Shaw
sulla vera natura della dittatura fascista, il tormentato rapporto con
il Partito Socialista, il progetto federalista ispirato a Carlo Cattaneo
(nettamente diverso da quello successivamente proposto dai leghisti della
fantomatica Padania), le taglienti accuse all’allora capo del governo Giovanni
Giolitti (definito “Il ministro della malavita” in un libro del 1910), il
soggiorno parigino, londinese e poi americano dal 1934, anno in cui gli venne
conferita la cattedra di Storia della Civiltà Italiana presso l’Università di
Harvard (Boston, Massachussets).
Sono state illustrate le ragioni per le quali Salvemini era considerato il
più autorevole anti-fascista italiano nel mondo. La sua visione storiografica è
una perfetta sintesi tra metodo filologico-erudito e vigorosa analisi dei
rapporti tra le classi sociali. E’ stato evidenziato il suo impegno
moralizzatore anche nell’Italia del secondo dopoguerra. Particolarmente
interessante è stata la testimonianza offerta dal pronipote Cosmo G. Sallustio
Salvemini in riferimento a quanto dichiarato dal prozio Gaetano negli ultimi
giorni di giugno 1957 nella Villa La Rufola
a Capo di Sorrento: “…tutti i
meccanismi elettorali sperimentati fino ad oggi sono falliti per tre ragioni:
la necessità di raccattare voti anche quelli forniti dalle cosche malavitose,
la ricerca di risorse finanziarie presso potenti lobby che agiscono
illegalmente, il clima antieducativo di risse velenose ed insulti reciproci tra
i leaders politici… La soluzione alla grave crisi istituzionale di oggi va
ricercata nella Storia dell’antica Grecia, dove nacque la vera democrazia,
attuata da Solone, Efialte, Clistene e poi perfezionata da Pericle…Per quasi un
secolo e mezzo i legislatori furono designati mediante sorteggio nell’ambito di
cittadini professionalmente capaci e moralmente irreprensibili, che restavano
in carica per un limitato periodo di tempo per evitare che la prolungata
permanenza al potere li inducesse a corrompersi…Se avessi vent’anni di meno
proporrei ai politici di quest’Italia scombinata di attuare una riforma
elettorale ispirata al metodo Pericle, unica via di uscita dalla melma in cui
stiamo affogando…”.
A distanza di sessant’anni le
sferzanti osservazioni di Salvemini sono più attuali che mai. I galantuomini di
ogni area politica dovrebbero farsi promotori di una riforma istituzionale
auspicata, due mesi prima della scomparsa, da un Uomo incorruttibile.
15 maggio 2017
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