domenica 21 maggio 2017

Comunicato stampa

L’Associazione Millennium Network, presieduta dal sen. prof. Giustino Setteducati (Consigliere diplomatico dell’Unione Mondiale degli Stati), con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della città di Rionero in Vulture (Potenza), del Periodico “L’Attualità” e dell’Unione Italiana Associazioni Culturali ha organizzato presso il Palazzo “Giustino Fortunato” di Rionero, il 6 maggio 2017, il convegno sul tema “La Questione Meridionale e Diritti Umani Violati”.
Dopo il saluto augurale della presidente del Consiglio comunale, ampie e documentate relazioni sono state svolte dal prof. Lucio Attorre (Docente di Storia contemporanea UNIBAS), dal sen. avv. Leonzio Borea (penalista e criminologo), dal prof. Juan Carlos Gallici (sociologo) e dal sen. prof. Cosmo G. Sallustio Salvemini (Presidente del Movimento G. Salvemini e Vice Governatore dell’Unione Mondiale degli Stati). Il  convegno-dibattito è stato coordinato dal prof. Giustino Setteducati. I relatori hanno illustrato le cause storiche e politiche della Questione Meridionale dall’Unità d’Italia ai nostri giorni mettendo in evidenza i problemi sociali ed economici tuttora irrisolti, con particolare riferimento alla Questione Morale.
Hanno, inoltre, sottolineato l’urgente necessità per il Governo ed il Parlamento di porre i predetti problemi  al primo posto dell’agenda politica nazionale. Hanno affermato che l’alleggerimento del carico fiscale e l’eliminazione della malavita organizzata potrebbero dare avvìo allo sviluppo economico, incoraggiando gli investimenti di capitali (italiani e stranieri) finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro. La piaga sociale della disoccupazione (soprattutto giovanile) alimenta il reclutamento di adepti da parte delle numerose cosche mafiose tuttora operanti in quasi tutto il territorio meridionale. I boss di queste cosche sono molto abili nell’organizzare il voto di scambio, nel truccare gli appalti di opere pubbliche, nell’infiltrarsi nei posti-chiave delle Istituzioni locali e nazionali e nel violare i più elementari diritti umani. Uno degli esempi più evidenti di tali violazioni consiste nel fenomeno del caporalato che, purtroppo, continua a sfruttare il lavoro di migliaia di “nuovi schiavi”.
Particolarmente interessante è stata la proposta avanzata dal prof. Salvemini ai rappresentanti di tutte le forze politiche di modificare l’attuale fallimentare sistema di rappresentanza popolare (fondato sull’estenuante caccia ai voti, spesso sporchi) e di introdurre (adattato ai tempi moderni) il modello autenticamente democratico vigente nell’antica Atene, perfezionato da Pericle nel 461 a. C.  E’ questa – ha affermato Salvemini – l’unica strada legislativa da percorrere per uscire dalla palude istituzionale in cui oggi si trova l’Italia. Il “metodo Pericle” è stato recentemente denominato Randomcrazia (assegnazione delle cariche istituzionali mediante sorteggio tra cittadini professionalmente qualificati e moralmente irreprensibili) dai docenti della Stanford University di California.
Il numeroso e qualificato pubblico presente al convegno ha auspicato che le lucide analisi fatte dai relatori e la proposta di riforma del sistema di selezione dei legislatori, locali e nazionali, illustrata dal prof. Salvemini vengano prese in attenta considerazione dagli esponenti di tutte le forze politiche, se vogliono realmente avviare a soluzione la Questione Meridionale e la Questione Morale. Oggi più che mai l’appello lanciato dal binomio Fortunato-Salvemini, che un secolo fa restò “vox clamantis in deserto” per l’ottusità dei politici di allora, deve essere riproposto alla riflessione dell’opinione pubblica e dei rappresentanti  in Parlamento per purificare l’Italia dalla corruzione morale che ha lacerato il tessuto sociale.

8 maggio 2017                     

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