sabato 22 ottobre 2016

Guasca (sculture).






Una scultura di Guasca nella piazza del Comune di Assisi
L’ANPEFSS CULTURA E SPORT, Ente Nazionale di Formazione per i docenti ed i dirigenti scolastici, qualificato dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, in occasione del Centenario della I Guerra Mondiale, ha voluto dare un forte segno del suo impegno pluridecennale nello stimolare la convivenza tra i giovani e nel rafforzare la pace tra i popoli di diverse etnie e religioni, con una donazione al Comune di Assisi, città mondiale della pace.
Donazione che si è concretizzata nella scultura  dal titolo “L’uomo contro se stesso”. Significativo il titolo che rimarca il concetto di follia della guerra, e di quanto sia importante il valore della pace che si prefigura sempre più necessaria con il divenire della nostra quotidianità.
L’ANPEFSS ha inteso, con questa importante e significativa opera scultorea, posta proprio nel luogo simbolo della pace e fratellanza tra i popoli, concretizzare e indicare a tutti l’impegno da sempre profuso per quella  formazione dei giovani , che deve sempre basarsi sull’accettazione e sul dialogo con l’altro,ripudiando ogni tipologia di odio e di guerra .
La scultura è stata inaugurata e posizionata nella piazza del Comune di Assisi.
L’opera bronzea, di straordinaria finezza esecutiva è opera dell’artista romana Guasca che, pur essendo laureata in storia dell’arte alla Sapienza, è nota soprattutto per le sue opere scultoree dove è preminente la figura umana, frutto del suo ricco curriculum di studi accademici(Scuola Arti e Mestieri S. Giacomo di Roma, Accademia Belle Arti di Roma – Scuola Libera del Nudo, Scuola Internazionale Arti Visive di Venezia, etc.). La scultura “L’uomo contro se stesso” si raffigura negli  stilemi, ormai noti, che connotano  l’ arte plastica dell’artista romana; è dell’altezza complessiva di  circa 2 mt,  eretta su  di un supporto in pietra rosa del Subasio che ne completa la valenza atemporale del suo messaggio olistico, in un connubio tra passato e presente, tra opera dell’uomo e opera della Terra. L’abilità tecnica di Guasca è evidente in quest’opera dove alla morbidezza delle linee si unisce una chiara incisività espressiva che diventa virtuosismo nella resa della superficie, lasciando trasparire la mano delicata ma decisa del suo autore. L’opera si esplicita nella raffigurazione di un volto che, aprendosi, lascia intravedere la sua interiorità dove emerge il volto di un “altro” rimandando l’osservatore a considerazioni profonde che attingono il loro humus alle radici dell’essere umano, alla sua ancestralità, alla sua origine primigenia. Abbiamo, quindi, a che fare con due volti, due figure che sono nello stesso nucleo fisico. Una è frontale e potrebbe guardare verso lo spettatore ma i suoi occhi sono misteriosi, non si capisce bene dove stanno guardando, forse verso un mondo lontano? Un mondo sconosciuto?  un mondo siderale? L’altro è un volto  dalle sembianze più mature, una figura rassicurante. Ma chi sono? Che relazione hanno tra di loro? Cosa rappresentano e soprattutto, cosa vogliono che noi comprendiamo?
Questa è un opera che non va solo guardata per la sua figurazione nel “..mi piace” o “..non mi piace” ma è un’opera che va letta , un opera dove l’osservatore non è più un semplice spettatore ma  ne diventa un fruitore che assume un ruolo più attivo nella relazione con essa, consapevole della funzione etica dell’arte.
Quest’opera ci invita a riflettere e ci apre ad un dialogo armonioso, ad un legame di pace tra noi e “l’altro”.


Giorgio Guatelli

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